Tre giorni in Borgogna
- FugainFamiglia
- 6 giorni fa
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Aggiornamento: 3 giorni fa

Tre giorni in Borgogna: terra di vini, castelli e splendide scoperte!
Partiamo dall’idea che la sera precedente la partenza non avevamo ancora nulla di programmato! C’erano infatti diversi fattori da tenere presenti che complicavano la pianificazione: le previsioni meteo, i costi e il traffico. Si tratta infatti del fine settimana lungo di Pentecoste e vorremmo evitare di finire incolonnati per ore e ore!
La destinazione più adatta che rispettava e soddisfaceva tutti questi elementi era la regione di Digione. Abbiamo quindi riservato poche ore prima di partire, preparato le valigie e… Via!
In pochi istanti ci siamo ritrovati immersi nella magia della Borgogna: una regione affascinante con vini pregiati, città medievali incantevoli e paesaggi mozzafiato. Abbiamo assaporato i rinomati vini rossi e bianchi, percorso strade ciottolate tra pittoreschi villaggi e ammirato l'architettura medievale di Dijon. La Borgogna ci ha conquistati con il suo fascino unico e la sua autenticità! Ora ve la raccontiamo!
Giorno 1
Château du Clos de Vougeot
In questo caso è doveroso ringraziare le conoscenze geografiche del nonno, senza di lui non so se saremo finiti in questo splendido castello! Per raggiungerlo si percorre una strada attraversando vigneti a perdita d’occhio, il panorama a cui si assiste è bucolico. Wow, mi sento già in vacanza!
Anche il castello è completamente immerso in vigneti e per raggiungerlo occorre percorrere delle strette stradine di paese che ci regalano scorci spettacolari. Le auto erano tutte posteggiate ordinatamente a bordo strada, per cui non abbiamo avuto alcun problema di parcheggio.
Il castello del Clos de Vougeot è la culla della viticoltura Borgogna e possiede una delle più antiche cantine di Francia. La storia del castello risale al XII secolo, quando i monaci dell'abbazia di Cîteaux decisero di costruire edifici per l'industria del vino. Questi erano circondati da appezzamenti di vite delimitati da un muro lungo 3 km, dando così alla tenuta il nome di "Clos" (recinto).
Il castello ospita dal 1934 la Confraternita degli “Chevaliers du Tastevin”, la cui missione è quella di promuovere la Borgogna attraverso le sue tradizioni, la sua gastronomia... e ovviamente i suoi vini! Una frase che mi piace molto e che appare in bella vista all’interno del castello? “Jamais en vain, toujours en vin”. 100!

La visita al castello costa nove euro per gli adulti, quattro per ragazzi e studenti, mentre per i bambini sotto gli otto anni l’entrata gratuita. Il castello si può visitare liberamente, quando vi verrà fornito un prospetto per effettuare la visita in autonomia o in alternativa ci si può lasciar guidare dall’applicazione “balades en Bourgogne”, sviluppata dall’ufficio del turismo della regione.
Visita al Cassissium (che non è una parolaccia!)
Di cosa si tratta? Il Cassissium è un luogo unico e affascinante che offre un'esperienza completa per immergersi nel meraviglioso mondo del ribes nero.
All'interno del Cassissium si scopre la storia affascinante del ribes nero, dalla sua origine fino alle sue attuali applicazioni culinarie e gastronomiche. Attraverso espositori interattivi, audiovisivi e oggetti storici, si può apprendere come il ribes nero sia stato coltivato e utilizzato per creare una varietà di prelibatezze come liquori, sciroppi, gelati, confetture e molto altro ancora.
Una delle esperienze che abbiamo maggiormente apprezzato (e beh… qualche dubbio?) è la possibilità di assaggiare queste deliziose creazioni a base di ribes nero. File infinite di bottiglie colorate con gli sciroppi per i bambini e una degustazione di liquori dedicata agli adulti… che bomba!
Al termine della visita si passa dal negozio del Cassissium dove si trovano liquori, sciroppi, confetture e altri prodotti derivati dal ribes nero, che possono essere portati a casa come souvenir o regali gastronomici. Non siamo usciti a mani vuote!
Nuits-Saints-Georges
Avete già sentito questo nome? Io mai prima d’ora, ma mio papà dice che qui viene fatto uno dei vini più pregiati della Borgogna… dobbiamo verificare!
Cosa offre questo piccolo paese tra i vigneti? Il paese di Nuits-Saint-Georges offre una varietà di attrazioni e esperienze che rendono la visita meravigliosa, come per esempio Il centro storico: un incantevole labirinto di stradine acciottolate e case tradizionali a graticcio. Passeggiare attraverso queste strade è come fare un tuffo nel passato. Appena arrivati infatti siamo stati colpiti da una via semi pedonale abbellita da splendide decorazioni appese: un incanto!
Eh sì, il mio papà aveva proprio ragione: i viticoltori locali producono alcuni dei vini più celebrati della regione della Borgogna e si potrebbe partecipare a degustazioni di vini, visitare cantine e imparare tutto sul processo di produzione del vino. Noi abbiamo accompagnato la cena con un calice di vino “Nuits-saint-Georges”: assaporato fino all’ultima goccia!

Una delle cose che più ho apprezzato sono stati sicuramente gli splendidi vigneti che si estendono a perdita d'occhio nella regione. La bellezza dei paesaggi vinicoli invita a fare passeggiate rilassanti, godere di panorami pittoreschi e immergersi nella serenità della campagna francese.
Giorno 2
Digione
Uhhhhhh che splendida scoperta!!!
Digione è una destinazione che affascina i visitatori di tutto il mondo, ma io ancora non lo sapevo! Ma che meraviglia!
Il suo centro storico è uno spettacolo per gli occhi, con splendidi edifici in stile gotico e rinascimentale che includono la famosa Cattedrale di Saint-Bénigne e il Palazzo dei Duchi di Borgogna.Una delle icone più amate della città è la civetta, o "chouette" in francese. Questo piccolo uccello notturno ha una storia affascinante. La leggenda narra che toccare la civetta della chiesa di Notre-Dame, situata sulla facciata del transetto nord, porti fortuna. Le persone in visita a Digione fanno spesso una tappa a questa chiesa per sfiorare delicatamente la civetta in pietra ed esprimere un desiderio. Si racconta che questa tradizione abbia radici antiche e continui a portare un sorriso ai locali e ai turisti che si avvicinano. Chi siamo noi per non rispettare questa tradizione?
Noi siamo andati direttamente all’ufficio del turismo dove abbiamo ritirato una mappa che ci ha guidati alla scoperta della città, seguendo… proprio la civetta! I bambini si sono divertiti un mondo e facevano a gara per trovare le medagliette con la civetta lungo la strada! Non si sono mai lamentati e in men che non si dica abbiamo girato l’intera città! È assolutamente a misura d’uomo, le principali attrazioni sono tutte piuttosto vicine e in breve tempo si vede davvero moltissimo.
Digione è anche una mecca per gli amanti della gastronomia: conosciuta per la sua senape, chiamata "moutarde", le sue zuppe prelibate e i vini di alta qualità, la città offre un'esperienza culinaria eccezionale. I ristoranti tradizionali e i mercati locali sono il luogo ideale per assaporare la cucina borgognona e scoprire nuovi sapori.
Qui le strade sono spesso animate da artisti di strada e musicisti che contribuiscono a creare un'atmosfera unica. Che dire… a me Digione (o Dijon) è piaciuta davvero, davvero moltissimo.
Giorno 3
Beaune
Abbiamo lasciato l’auto in uno dei diversi posteggi e, camminando verso il centro cittadino, ci siamo imbattuti in un murales molto carino, in ricordo delle riprese girate nel 1966 del film intitolato “La grande vadrouille”. Carino. Uno scatto e via, si parte! Tanto per iniziare la visita di questo villaggio, ci siamo trovati immersi nel mercato settimanale, che si tiene tutti i sabati. Per la gioia del nostro super nonno… Peggio non capiti! Un giretto tra le bancarelle e poi via, direzione Hôtel-Dieu.
Di cosa si tratta? È un grande edificio che fu fatto costruire nel 1443 da Nicolas Rolin e sua moglie per fondare un ospedale per poveri a seguito dei danni e della miseria alla fine della guerra dei cent’anni. La parte più impressionante è sicuramente la “grande corsia dei poveri”: al centro di questa sala, destinata ai malati, si trovavano delle panche e dei tavoli apparecchiati per i pasti. Dietro ogni letto le suore riponevano gli indumenti dei malati all’interno di cassapanche. Incredibile pensare che qui dentro le suore si occupavano davvero di tutto!
All’interno dell’Hotel-Dieu viene anche conservato il polittico del giudizio universale, un’opera di Rogier Van Der Weyden composta da 9 pannelli e datata 1443-1451. All’entrata vi lasciano delle audioguide molto pratiche, anche ai bimbi sono piaciute molto!
Alla scoperta del Château de Savigny-lès-Beaune: un castello fuori dal comune
Uh, che avventura!
Incastonato tra le dolci colline e i vigneti della Borgogna, a pochi chilometri da Beaune, si trova un luogo che sembra uscito da un sogno… o da un film d’avventura: il Château de Savigny-lès-Beaune. A prima vista è un castello medievale come tanti, con le sue torri, le mura in pietra e l’atmosfera d’altri tempi. Ma appena varchi il cancello, ti accorgi che qui c’è molto di più.
Questo castello custodisce una collezione sorprendente e decisamente fuori dal comune. Pensate: aerei da caccia parcheggiati nel parco come se fossero statue moderne, auto da corsa Abarth in esposizione, moto d’epoca, trattori, persino vecchi mezzi dei pompieri! E ancora: modellini navali, oggetti curiosi, motori, strumenti di volo… un vero paradiso per gli appassionati di motori, ma anche un luogo capace di incantare grandi e piccini con la sua atmosfera unica.
È difficile trovare altrove un posto dove passato e passione si intrecciano in modo così originale. Il castello stesso, risalente al XIV secolo, ha un fascino autentico, e il contrasto tra la sua storia antica e le collezioni moderne rende la visita davvero speciale.
Tre giorni in Borgogna sono bastati per regalarci emozioni autentiche, panorami da cartolina e tante, tantissime sorprese. È una regione che sa conquistare con semplicità, tra buon vino, borghi incantevoli e castelli carichi di storie da raccontare. Siamo tornati a casa con gli occhi pieni di bellezza, le valigie un po’ più pesanti (grazie ai souvenir gastronomici!) e la voglia di tornare presto a scoprire nuovi angoli di questa terra meravigliosa. Santé, Bourgogne!
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